Gruppo Ferrovie dello Stato: SI SCRIVE CRISI SI LEGGE ATTACCO FRONTALE ALLE CONDIZIONI DI LAVORO

I lavoratori rispondono alla lettera aperta del Direttore Generale Risorse Umane e Organizzazione dr. Braccialarghe che alleghiamo.

 

Nazionale -

 

 

Da qualche tempo non passa giorno che un qualunque potentato politico/tecnico/economico del fu belpaese non si cimenti in qualche esercizio di retorica per dire sempre la stessa cosa: c’è grossa crisi, tutti devono dare qualcosa! Noi abbiamo capito bene il messaggio: si scrive crisi si legge attacco frontale alle condizioni di lavoro e di vita della stragrande maggioranza della popolazione italiana!


A questa novella congregazione di cavalieri dell’apocalisse economica si è aggiunto nei giorni scorsi il Direttore Generale Risorse Umane e Organizzazione del gruppo Fs SpA dr. Braccialarghe con una iniziativa che avrà suscitato l’invidia del finora insuperato liberticida dr. Marchionne.


Nel bel mezzo della battaglia per il rinnovo contrattuale dei ferrovieri il DGRUO Braccialarghe che fa…? Prende carta, penna e scrive “ai colleghi” ferrovieri: “… c’è la concorrenza e voi… lavorate poco e costate troppo …“. A dimostrazione di ciò il dr. Braccilarghe compara gli stipendi dei ferrovieri con quelli dei metalmeccanici, degli edili, e dei lavoratori del commercio.


Poi come un nuovo Savonarola della religione economica impone ai ferrovieri di pentirsi e rinunciare ad ogni richiesta di adeguamento stipendiale e mantenimento di tutele sul lavoro: pena il fallimento di FS come è stato per Alitalia o per Tirrenia, e con questo fine di tutti i progetti di vita basati sul lavoro nelle ferrovie italiane!!!


Questo è il velenoso succo della lettera del dr. Braccialarghe che dall’alto del suo scranno di comando chiama “cari colleghi” le migliaia di ferroviere/i che ogni giorno “calcano la breccia” per 1200 euro al mese; ai quali da sei anni viene negato il rinnovo contrattuale e i cui bassi stipendi sono da tre anni al palo dopo aver avuto “l’esorbitante” incremento di 120 E. dal 2006 al 2009.

Vogliamo ricordare al dr. Braccialarghe che una buona parte lo stipendio di un ferroviere è composto da competenze accessorie (che da circa 15 anni non vengono rivalutate - l’inflazione esiste! - ); se esistono differenze stipendiali, come nell’esempio posto tra metalmeccanici e settore manutenzione infrastrutture di RFI, queste sono derivate da attività straordinarie, notti, reperibilità, prestazioni su festivi e comunque attività poste al di fuori del normale lavoro: suggeriamo al dr Braccialarghe di verificare seriamente sia le declaratorie che i minimi tabellari dei ferrovieri e si accorgerà che i metalmeccanici guadagnano circa 200 euro in più!


A fronte della retorica padronale del dr. Braccialarghe, noi siamo convinti che l’attuale “stato delle ferrovie italiane” è il diretto risultato delle politiche che il gruppo dirigente di FS SpA ha attuato nel corso degli ultimi anni:via officine, via impianti di manutenzione, via stazioni e biglietterie, via migliaia di lavoratori.

Pezzi d’azienda dichiarati superflui la cui dismissione, invece, ha determinato il collasso di un apparato produttivo che oggi avrebbe rappresentato l’arma vincente in mano a Ferrovie dello Stato nella ”guerra delle liberalizzazioni”: ne sanno qualcosa, oltre ai ferrovieri, i cittadini pendolari o per altri versi le più di 100mila famiglie italiane che si vedono negata la possibilità di un lavoro dignitoso con la cancellazione di altrettanti posti di lavoro nelle Ferrovie dello Stato.


Al dr Braccialarghe ricordiamo infine che i ferrovieri sentono collega chi ogni giorno si trova al loro fianco nelle responsabilità e nella difesa dei propri diritti; per capirci quelli come Sandro Giuliani, Riccardo Antonini, Dante De Angelis: Lei per i ferrovieri è quello che li ha licenziati!


La difesa del Gruppo Ferrovie dello Stato passa per quella delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori di questa realtà industriale che noi ci ostiniamo a ritenere risorsa strategica e bene comune di tutta la popolazione del Paese.