CCNL per tutti i naviganti italiani: Ma chi lo vuole davvero?

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Arrivare a definire un vero contratto nazionale valido e applicato a tutte le compagnie operanti in Italia, superando una situazione intollerabile creata dal dumping contrattuale in essere, è un tema scottante e attuale, tanto da essere stato posto come una delle condizioni di riforma del trasporto aereo nazionale.
Alla fine, dopo mesi di lavoro e discussioni in vari ambiti, eravamo giunti a una convocazione di tutte le OO/SS e AA/PP da parte di Assaereo di una riunione prevista per oggi avente per oggetto “la verifica delle condizioni e le iniziative conseguenti per l'estensione dell'applicazione della Parte specifica Vettori del vigente CCNL”.
A noi sembrava che dopo tanti anni d’inutili chiacchiere, finalmente si potesse mettere in moto qualcosa che andasse nella direzione giusta per dare risposta ai naviganti che subiscono sulla propria pelle il dumping contrattuale, sia perché lavorano in condizioni pessime sia perché costantemente sono erosi salari e diritti derivanti da anni di conquiste sindacali.
Abbiamo ricevuto una lettera di rinvio dell’incontro, da parte di Assaereo, motivata dall’indisponibilità da parte di qualche sigla sindacale, non certo per motivi oggettivi ma legata a chiari fattori di politica sindacale.
Oggi, grazie al mancato avvio del tavolo e a chi ha lavorato per farlo saltare, siamo un passo indietro rispetto l'obiettivo dell'estensione del contratto nazionale a tutti i naviganti italiani; una palese contraddizione proprio da coloro che si riempiono la bocca di denunce contro i contratti aziendale di Airitaly, Vueling, Ryanair, Volotea, etc.
Un errore ancora più grave proprio nel momento in cui la questione Alitalia sta entrando nel vivo, consapevoli che il tema del superamento del dumping contrattuale è una delle questioni sul tavolo. Questo è semplicemente intollerabile.
Allo stesso tempo, esiste la medesima contraddizione da parte di quelle associazioni professionali che chiedono a gran voce di entrare nel merito del contratto nazionale, ma al momento non risulta abbiano rimesso in discussione i contratti al ribasso firmati in quelle aziende low cost, con condizioni a nostra avviso non ammissibili.
Anche questa è un’antitesi alla quale qualcuno dovrà pur rispondere.
Lo scopo della riunione del 4 luglio era proprio quello di avviare il percorso per ricomporre un mondo frazionato e per superare uno schema perdente per tutti i lavoratori; averlo rinviato è una grave responsabilità. Di là dalle roboanti dichiarazioni, forse qualcuno preferisce mantenere rendite di posizione e il piccolo potere che non è servito a difendere nessun lavoratore.
USB non può accettare di rinviare una discussione così importante e vitale per tanti naviganti e chiederà formalmente al Governo di assumersi la responsabilità di riavviare questo tavolo nei tempi più brevi possibili.
Invitiamo i naviganti a riflettere su quanto sta accadendo in questi giorni. Chiedetevi chi vuole cambiare le cose per davvero e sostenetelo con i fatti, le adesioni, il sostegno!

Fiumicino, 5 luglio 2019